TA.RI. è l’acronimo di Tassa Rifiuti, tributo nato a decorrere dal 2014 in sostituzione della Tares (2013) e della precedente TARSU fino al 2012.
La TA.RI. è il tributo istituito per coprire i costi del servizio di raccolta, spazzamento, trasporto, smaltimento, recupero dei rifiuti urbani sostenuti dal Comune sia direttamente che tramite appalti di servizi.
La TARI (così come la Tares) ha radicalmente modificato la modalità di calcolo della tassa, considerando oltre alle superfici occupate, anche il numero degli occupanti (per le Utenze Domestiche) o il tipo di attività svolto (per quelle Non Domestiche).

Altra novità riguarda la definizione dei costi del servizio attraverso la redazione del Piano Economico Finanziario, nel quale confluiscono tutti i costi inerenti il servizio.

Una volta stabilito il costo totale, questo deve essere ripartito su tutte le utenze attive, ovvero i costi sostenuti dal Comune per il servizio devono essere coperti al 100% dagli utenti.
Il presupposto della TARI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Sono escluse dalla TARI le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva.

 

La TARI non è dovuta solo quando sono state scollegate le utenze; diversamente è dovuta con una riduzione.   
I cittadini e le ditte devono presentare la dichiarazione (iniziale, di variazione o di cessazione) per consentire al Comune di calcolare correttamente la tassa.

 

Al servizio sono conferibili tutti i rifiuti domestici e quelli non domestici purchè assimilati dal regolamento comunale, ad esclusione di quelli tossici e nocivi.
La Tassa, spedita dal Comune, si paga tramite modello F24 alle scadenze indicate.

 

Il Comune, nel rispetto della legge, approva un regolamento per l’applicazione della TARI per disciplinare ove possibile, alcune situazioni.